Fandango libri – 367 pagine e ringraziamenti
Lo dichiaro subito, questa non è una bella recensione. E’ il racconto di una delusione in cui sono caduto all’epoca (2010) per colpa certamente di un marketing virale, ma soprattutto a causa delle prime pagine del libro.
Al marketing bisogna sempre stare attenti, si sa. Qualche buontempone aveva addirittura paragonato i protagonisti di questo libro a Naphta e Settembrini ne La montagna incantata di Thomas Mann. Però le prime pagine di XY sono una trappola infallibile, questo bisogna ammetterlo.
In un borgo montano estremamente isolato succede qualcosa di inspiegabile. Dei turisti che avrebbero dovuto raggiungere la piccola comunità vengono ritrovati morti. Una morte orribile e misteriosa: sono morti tutti nello stesso momento, di morte diversa e incoerente per il luogo dove vengono ritrovati (anche con il morso di uno squalo). Sulla scena del massacro domina un Pino completamente ghiacciato, il ghiaccio è rosso perché composto da sangue il cui DNA potrebbe essere di tutti (non di tutti i morti… proprio di tutti). Indaga la polizia con il massimo riserbo, indaga un prete che ha deciso di prendersi cura della piccola comunità devota a San Giuda, indaga una tirocinante psicologa a cui si apre una cicatrice di quando era ragazzina e che sente il medesimo bisogno del prete. A gettare ancora più mistero sui fatti l’evidente impazzimento dei paesani di San Giuda e la possibilità che la chiesa del borgo non sia dedicata al santo patrono delle cause perse, ma a Giuda il traditore.
Ecco con una premessa così capite bene che ci si aspetta molto, se non altro per la quantità di trame che si possono sviluppare e invece…. un benamato nulla. Ma non nel senso che non mi piace la fine… proprio non succede un cazzo.
Il prete ha una crisi di fede che risolve convincendosi che, a volte, certe cose non si possono spiegare. La tirocinante psicologa è convinta che le sue cicatrici si riaprano in relazione a San Giuda, ma non scopre perché. Tra il prete e la tirocinante sembrerebbe poter nascere una tensione sessuale che non viene minimamente affrontata se non come un vago pensiero da lasciar perdere.
E questo è tutto. Non scherzo. Il libro è veramente tutto qui. Il Diavolo? Alieni? Passaggio spazio temporale o dimensionale? Allucinazione di massa? Funghetti allucinogeni nella polenta? Non importa, nella vita non tutto può essere spiegato e a te che hai speso 19,50€ deve andare bene così. Veronesi….. sai dove devi andare, vero?
Ma il compimento della mancanza di senso è portato a termine da tutti i leccaculo che si sono adoperati nella spiegazione dell’inspiegabile ( o meglio dell’incompiuta) trama. “..Un mistero raccontato con il linguaggio della fede e della psicologia..”, “maestria nel tenere il lettore agganciato..” e varie amenità del genere. L’affermazione che preferisco, anche perché è quella con cui si giustifica la messa in piedi di questa fregatura è: “Non è un giallo”. Lo dicono tutti, evidentemente per ordine di scuderia. Lo dicono con frasi diverse e in diversi punti delle recensioni: Non è un giallo. Grazie al cazzo. Non è nemmeno un libro finito se è per questo. I soli libri che posso accettare senza una fine sono quelli in cui: 1) L’autore è morto prima di finire. 2) Il libro è a puntate. 3) qualcuno ha strappato le ultime pagine.
Premio Superflaiano 2011. Quindicimila copie vendute nei primi 10 giorni. Un libro a cui manca la fine.
Dado