Enaudi – 194 pagine.
Non smettere di remare, ascolta l’Audio Recensione:
I libri di Marco Presta li compro sempre volentieri. L’ho conosciuto con “un calcio in bocca fa miracoli”, ho continuato a leggerlo con “L’allegria degli angoli” e “fate come se non ci fossi”.
A parte i titoli dall’innegabile appeal, mi sono sempre piaciuti i suoi personaggi. Sono tutti antieroi e oggetti estranei alla società in cui vivono, ma proprio per questo riescono a regalare prospettive inedite, benedette da un’ironia dissacrante, a volte persino feroce.
“Verso l’abisso fischiettando” non fa differenza.
E’ la storia di Enrico, l’uomo più vecchio del mondo e anche il più odiato. Fino ad una certa età la sua è stata semplicemente una condizione da record. Poi però è arrivato a 133 anni e, suo malgrado, è diventato una minoranza di cui è l’unico rappresentante.
Come ogni minoranza Enrico assume il ruolo di implicita minaccia verso il resto delle persone, quelle “normali”.
Perchè tutto il mondo muore, ma Enrico no? E’ una maledizione? Un esperimento? Un alieno. Cos’è che non ci dicono?
Tutti i giorni, persone di ogni parte del mondo protestano contro l’aberrante esistenza del protagonista, molti sotto casa sua e più di qualcuno con l’intenzione di ucciderlo. La sola esistenza del 133enne è destabilizzante per ogni fede ed ogni convinzione morale o, peggio, para scientifica. Per questo motivo la sua abitazione è protetta giorno e notte dalla polizia.
Enrico, estremamente lucido e per niente infermo, chiede continuamente scusa per la sua longevità, ma ha ancora una notevole passione per la vita e non riesce a morire.
Ancora riesce ad innamorarsi, sorprendersi, affezionarsi e sperare. Soprattutto, grazie alla sua poltrona, riesce a navigare nei ricordi e ad essere grato per la sua esistenza di uomo normale che ha ricevuto più di quanto si sente di aver dato.
E’ questo il grande pregio del protagonista creato da Marco Presta. E’ un uomo normale, nonostante la sua anomalia anagrafica. E’ passato per due guerre, per un boom economico e per gli anni della rivoluzione culturale Italiana, senza esserne mai stato nemmeno un protagonista minore.
E’ stato un maestro di scuola appassionato e benvoluto. Per due volte un marito molto amato, costretto a seppellire moglie, figli e nipoti. Lui è passato attraverso tutto quello che gli hanno fatto avere 133 anni di vita, ma ne ha ancora voglia. Perchè la vita è così: una cosa eccezionale che ti capita e continua a capitarti, che tu te ne accorga o meno.
Consiglio questo libro? Se ti piace Presta, sì, perché ancora una volta, a suo modo, con un personaggio completamente fuori dalle righe, è riuscito a mettere in luce la piccolezza e la grandezza dell’animo umano.
Dado