Einaudi Editore – 502 pagine .
Se stai cercando UFO rimani con gli occhi al cielo e ascolta l’Audio Recensione:
Conoscete il collettivo Wu Ming? Se vi piace leggere, invece che guardare SanRemo, potreste passare delle piacevoli ore in loro compagnia. Sotto questo nome collettivo sono nati romanzi come “Q”, “Proletkult” ed altri in cui la caratteristica principale sembra essere guardare la Storia da una prospettiva diversa. Narrazioni di fantasia si inseriscono in fatti realmente accaduti, senza distorcere nulla, semplicemente per polarizzare l’attenzione.
Anche Ufo78 è fedele a questo modo di raccontare. Leggendo il titolo si potrebbe pensare ad un romanzo sugli Ufo e in parte lo è, ma soprattutto è un romanzo sul ’78, un anno molto particolare in Italia. L’anno del sequestro Moro, delle Brigate Rosse, delle dimissioni del Presidente Leone, della chiusura dei manicomi, della legalizzazione dell’aborto, dell’istituzione del Sistema Sanitario Nazionale, delle leggi speciali antiterrorismo e, sì, anche della grande ondata di avvistamenti UFO. Più di 2000 quell’anno.
Il collettivo Wu Ming ci racconta quest’anno sui generis utilizzando un’antropologa, Milena Cravero, uno scrittore di fantascienza in crisi Martin Zanka, un gruppo di Ufologi, il Grucat di Torino e Thanur una comune nella Lunigiana, alle pendici di un monte.
Il monte Quarzone ha la fama di essere un luogo misterioso, su di lui si narrano leggende di streghe, animali fantastici e avvistamenti ufo. È anche luogo di ritrovo di Scout, ma nel ’76 due ragazzi spariscono misteriosamente e non vengono più ritrovati. Solo il Gheppio, soprannome di un commissario della forestale, continua imperterrito nelle ricerche negli anni a venire.
Nel ’78 un probabile avvistamento fa incrociare alle pendici del monte tutti i protagonisti della storia. Il Grucat di Torino va ad indagare, seguito dall’antropologa che ne studia i comportamenti come sottogruppo sociale. Martin Zanka, famoso scrittore di fantascienza, va a trovare il figlio nella comune che pare riesca a tenerlo fuori dall’eroina e, dato che si trova da quelle parti intervista anche lui il “quasi” rapito dagli alieni. Lo scrittore cerca ispirazione per finire l’ennesimo libro sulle civiltà aliene, ma trova la storia dei due ragazzi spariti e se appassiona al punto da voler scoprire la verità. La spiegazione di quanto avvenuto sarà possibile grazie ai destini incrociati del Forestale, dello Scrittore e dell’Antropologa… nonché all’uso di alcuni funghetti allucinogeni.
Di sfondo alla storia principale un racconto non secondario di un’Italia tramortita dal sequestro Moro. Moro, abbandonato dalla politica e fatto diventare ipocritamente il sacrificio necessario per difendere un astratto principio di legalità, diventa improvvisamente lo spartiacque tra due schieramenti voluti dallo stesso sistema di potere. “O stai con lo Stato, o stai con le Brigate Rosse”, nessun’altra possibilità era concessa all’opinione pubblica. Che poi, a ben guardare, è la stessa maniera con cui si trattano i temi politici nel nostro presente, tipo la guerra in Ucraina. Nel ’78 solo Moravia e Sciascia si opposero intellettualmente a quel modo di concepire la questione, mettendosi di lato. Lo stesso lato dei molti che partecipavano alla sofferenza del prigioniero, dunque la voglia di opporsi alle BR poteva convivere anche con la speranza di una salvezza tramite trattativa.
Ufo 78 è un romanzo con una bella trama e dei personaggi molto particolari, anche se tutti perfettamente aderenti all’epoca storica descritta. Insieme a tutto questo il libro dà una spolverata ad un nodo storico che forse ci sarebbe utile ricordare per affrontare l’attualità.
Lo Stra-Consiglio a tutti, ma in particolare a chi pensa che la consapevolezza possa arrivare per strade non convenzionali. Poi mi direte se siete Ufologi o Ufofili.
Dado
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