Einaudi – Stile libero big – 352 pagine
Siamo nel 1992, nell’estate degli attentati a Falcone e Borsellino. C’è un altro fronte dove si lotta ogni giorno ed è quello Pugliese dove una criminalità violenta e stracciona viene introdotta, tramite iniziazioni in carcere, ai riti e ai sistemi della ‘Ndrangheta. È una Mafia che cresce velocemente, instabile e pericolosa.
Il Maresciallo Pietro Fenoglio è un uomo introverso, di notevole cultura, ma soprattutto è un carabiniere tutto d’un pezzo che fa del suo servizio un manifesto alla lontananza dalla zona grigia.. pur concedendosi umana simpatia verso alcuni dei criminali che arresta. Tutto però è destinato a cambiare.
Durante la lotta interna ad un Clan di Bari, il Nucleo Operativo dei Carabinieri si occupa del caso del rapimento del figlio del Capo Cosca, che però viene ritrovato morto. Per risolvere il caso il Maresciallo Fenoglio dovrà violare più d’una regola ed entrare in contatto con la zona grigia da cui si era sempre tenuto lontano.
Mi è piaciuto leggere L’Estate Fredda per diversi motivi. La descrizione accurata delle modalità di una certa criminalità, compresi riti e manie, è uno di questi motivi. Soprattutto ho apprezzato però il fatto che i protagonisti di questo libro siano eroi, o criminali, non nell’atto straordinario, quanto nel contatto con la loro umanità.
Dado