“Le lacrime di Nietzsche” è in libro dall’architettura affascinante.
I personaggi sono tutti realmente esistiti e i loro caratteri sono stati dedotti da biografie e corrispondenze. Anche se gli avvenimenti del romanzo sono frutto della fantasia dell’autore, tuttavia, nel caso fossero stati presentati come reali, sarebbe tutto perfettamente plausibile. Se oltre a questo aggiungiamo che il tema è praticamente la nascita della moderna Psicoanalisi, le implicazioni non sono di poco conto.
Lou Salomé è una giovane ed intraprendente russa che contatta il dott. Josef Breuer, il più stimato e brillante dei medici viennesi, per curare il male che ha colpito Nietzsche. È una depressione con manie suicide che lei stessa ha provocato e si rivolge a Breuer in quanto, come pochi sanno, è pioniere in alcuni tentativi di cura psicodinamica. Il medico accetta e con il suo giovane protetto, un tale Sigmund Freud, mette a punto un piano per psicanalizzare Nietzsche senza che lui se ne renda conto. Le cose non vanno come progettato e Breuer, a causa della messianica personalità del Filosofo, si trasforma da medico in paziente, costretto a mettere in discussione tutta la propria esistenza.
È un romanzo colmo di significati. Mentre lo si legge, bisogna quasi domarlo per non essere rapiti da una riflessione ad ogni capoverso. Consigliatissimo per gli appassionanti di filosofia e temi esistenziali.
Dado