Edito da Einaudi – 301 pagine – 19,00 € al momento del mio acquisto.
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La vita intima, l’ultimo romanzo di Ammaniti, non ha messo d’accordo tutti. Ogni recensione è concorde che sulla scrittura e sul come ti incolla alle pagine non ci sia nulla da eccepire, ma più di qualcuno non riconosce in questo romanzo il “classico” Ammaniti, forse perché meno crudele con i suoi personaggi.
Per quanto mi riguarda non penso che un autore debba rimanere uguale a se stesso. E’ una cosa che si forza, per il mercato e la fanbase, ma chiunque abbia scritto, o provato a farlo, sa che la scrittura contiene un principio evolutivo. Un motore di cambiamento personale che spinge fortissimo pagina dopo pagina.
Ammaniti in questo romanzo, anche se si pone come un narratore esterno, assume il punto di vista di Maria Cristina, la “donna più bella del mondo”. E’ un titolo che le è stato assegnato da una di quelle università americane che ogni tanto sentenziano sulle cose più astruse, ma che la rende più seguita di Selena Gomez. Chi è Maria Cristina? Maria Cristina è una bellissima donna di 42 anni, cresciuta nell’agio e nei lutti. Le sono morti i genitori e un marito, ma il lutto che non riesce a superare è quello del fratello Alessio di cui, a distanza di vent’anni, ancora non è andata a visitare la tomba.
All’epoca del racconto, che si svolge dal 21 al 27 febbraio, Maria Cristina è moglie del Primo Ministro Italiano, con cui ha avuto la figlia Irene, ed è circondata da uno staff che la chiude in una bolla per impedirle di fare o dire cose che potrebbero incrinare l’immagine di suo marito Domenico. Maria “Tristina”, come la chiamano sui social, è un oggetto da esibire ed è vittima di una popolarità che non sopporta, né sa gestire.
Una sera ad un ricevimento incontra un ex risalente all’estate in cui è morto il fratello. Si scambiano il telefono, lui le manda foto di quell’estate e un video. Nel filmato ci sono loro due che fanno sesso in maniera piuttosto disinibita. Questo fatto mette in allarme Maria Cristina che pensa immediatamente al tentativo di ricatto e cerca di evitarlo con le sue sole forze.
Il video e la paura di mandare in rovina la carriera politica del marito, hanno un effetto dirompente su Maria Cristina. La costringono, seppur in maniera scomposta, ad uscire dalla “bolla”e ad interrogarsi su cosa sia la felicità. E’ forse la serena incoscienza di quella ragazza nel porno amatoriale che stenta a ricordare?
Ci sono due trame in questo libro. Una esteriore, che propone una finestra cinica sulla società della comunicazione e sull’uso che ne fa la politica. Una interiore, che riguarda la vita intima della protagonista. Tutti la considerano una benestante frivola, triste, null’altro che portatrice di perfezione estetica, ma la penna di Ammaniti ne seziona l’intimo e ci mostra i suoi nodi, i suoi desideri e la sua ricerca della libertà, che può avverarsi solo tramite la verità, quella che dissolve la paura.
A me questo libro è piaciuto per diversi motivi. Stile, trama, personaggi, anche nel realismo con cui descrive la psiche di quelli più paradossali (come il guru della Comunicazione chiamato “il Bruco”). Ho un unico appunto, du cui non posso parlare perché si tratta del finale… diciamo che anche Ammaniti alla fine si è innamorato di Maria Cristina.
Lo consiglio, sicuramente, ma mi piacerebbe sapere l’opinione delle donne che l’hanno letto. La descrizione della “vita intima” di Maria Cristina mi ha convinto, ma, come dire, io ho residenza su Marte. Che ne pensano su Venere?
Dado
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