Sellerio Editore Palermo – 122 pagine
Quali sono gli aspetti di un romanzo che ci rivelano il grande scrittore? Tutti pensano sempre a trama, incipit, finale, stile ed altrettante sfaccettature che però sono tutte soggette ai nostri gusti personali. Tutte queste attitudini sono importanti, ma, se posso osare un secondo me, un grande scrittore è soprattutto colui che riesce a rendere autonome da se stesso le personalità di cui scrive.
Il libro di cui vi parlo oggi è un esercizio di stile in questo senso, perché Fontana fa il ritratto di un personaggio usando esclusivamente i suoi pensieri. Pura e trascesa immedesimazione
Michail “Misa”Tal’, prima dell’ascesa di Kasparov, fu il più giovane campione del mondo della storia degli scacchi. Geniale, tormentato, completamente sregolato e molto malato. Fu un giocatore sconvolgente per i suoi tempi, una vera rock star. Il suo tratto distintivo era la passione per il disordine negli scacchi, come nella vita. Era noto per fare mosse e sacrifici che nel razionale e pragmatico mondo sovietico degli scacchi sembravano follie.
Il breve romanzo racconta del 5 maggio 1992, la sua ultima partita, contro Akopian. Tra una mossa e l’altra Misa ripercorre la sua vita, ascese, cadute, sacrifici, vizi, dolori, un unico vero amore: gli scacchi.
Nelle parole di Fontana pensieri che descrivono tutta la complessità di un uomo posseduto da una passione e, comunque, consapevole da sempre della caducità della sua esistenza. Un genio indifferente a tutto, alla pressione del regime sovietico, come alla sua necessità di cure mediche, questo perché convinto di rappresentare egli stesso il “pezzo” di un gioco molto più grande, voluto da Dei crudeli che ascoltano come unica preghiera il sacrificio. Proprio come fa lui con la sua scacchiera.
Ho comprato questo libro aspettandomi qualcosa di diverso. Ho amato il Fontana di “Prima di Noi”, romanzo di un’epopea familiare dalla prima guerra mondiale al nuovo millennio, ma devo dire che ho trovato piacevole questo esercizio da grande scrittore.
Lo consiglio? Lo consiglio agli amanti degli scacchi, a coloro che bruciano di passione e a chi pensa che in una sola mossa, l’ultima, si possa rappresentare un’esistenza.
Dado