447 pagine – Edito da Feltrinelli
Devi tenere in mano l’ombrello e scappare dalla bufera? Non ti preoccupare, c’è l’audio recensione:
Sono da sempre un grande fan del genere distopico. Non tanto per il gusto della disastrosa premonizione che, inevitabilmente, li genera, quanto per le analisi del presente che in tantissimi casi ho trovato molto precise e puntuali.
Potrei citare i classici di Margaret Atwood, ad esempio, ma anche il più recente “L’invenzione dei corpi” di Pierre Ducrozet. Anche “Il futuro” punta deciso nella direzione che sappiamo già di star percorrendo, quella di un essere alieno al pianeta, l’essere umano, che consuma fino ad esaurire persino se stesso. Nel caso specifico il consumo è guidato e sfruttato dai 3 personaggi più ricchi e potenti della terra, che guidano aziende fatalmente simili a Meta, Amazon e Apple.
La trama:
Martha Einkorn è cresciuta in una setta isolata dal mondo. Una comunità che predica l’inutilità del progresso e celebra la figura della “Volpe”, l’essere umano cacciatore che vive in sintonia con la natura. Lei però, figlia del guru della comunità, è troppo intelligente e curiosa per limitarsi a un confine che le hanno solo raccontato. Così scappa e torna al mondo.
Crescendo diventa una dirigente di successo della Silicon Valley, tanto da attirare le attenzioni di Lenk Sketlish, il geniale inventore del social globale. Dopo un periodo di entusiasmanti sfide, scopre però che se il futuro non era quello che predicava suo padre, non è nemmeno quello che vogliono gli ultramiliardari delle aziende globali: disposti alla fine di tutto, pur di essere i sopravvissuti con le risorse più ingenti, tanto da governare il resto del mondo.
In questa preoccupazione non è sola. Si forma un gruppo spontaneo che comprende la moglie del fondatore dell’azienda di shopping e spedizioni globali, l’ex inventore epurato del marchio che ha rivoluzionato i dispositivi di comunicazione e la figlia non binaria della nuova dirigente della stessa azienda.
Assieme escogitano un piano per salvare il futuro. Tra i contrattempi Lai Zhen, giovane esperta di tattiche di sopravvivenza ad eventi globali, di cui Martha si innamora, ma che per cause di forza maggiore rimane suo malgrado coinvolta nel progetto.
Riusciranno a cambiare il mondo? Le tre persone più ricche e visionarie del pianeta si lasceranno ingannare? Lo scoprirete solo leggendo.
Per quanto riguarda la mia opinione questo romanzo, pur essendo distopico, è solo mezzo passo avanti a quello che stiamo già diventando. Molto interessante è la disamina delle tecniche usate dalle piattaforme social, dei contenuti che vengono promossi e di come ne siamo influenzati. Da questo punto di vista il romanzo incoraggia all’approfondimento, atteggiamento contrario alla malattia che abbiamo preso, l’infodemia: una quantità eccessiva di informazioni, senza vaglio né accuratezza, ma di facile digestione.
Alla fine mi è piaciuto questo libro? Sì, per l’analisi del presente. Sì, per lo sguardo sulle tecnologie che stanno per arrivare e ancora sì, soprattutto perché regala un salvifico suggerimento per non essere costretti a centinaia di anni di riadattamento. Qualcuno starà già pensando a soluzioni vere? Non chiedetelo alle rane bollite, loro stanno benissimo al calduccio.
Dado