Einaudi – Super ET – 381 pagine
Premessa: i primi capitoli mi avevano fatto pensare che questo libro fosse una solenne stronzata. In Paradiso Gesù, Santi e anime meritevoli passano il loro tempo a sballarsi e Dio stesso apprezza la marijuana paradisiaca che, ovviamente, ha creato personalmente. Fin qui, nonostante l’intento sia evidentemente ironico, dopo qualche pagina, il risultato è stucchevole.
Il libro cambia quando Gesù viene inviato una seconda volta sulla Terra, per cercare di cambiare il destino di un’umanità diretta verso il baratro. Intendiamoci, non è che il libro diventi il seguito del Nuovo Testamento, ma acquista qualità insospettabili rispetto alle prime pagine.
Un Gesù sballone e rockettaro, circondato da emarginati, affronta la sua seconda vita senza superpoteri, se si esclude la sua sincera bontà e la sua totale assenza di paura. È un’avventura “Indie”, ma il mezzo con cui decide di parlare all’umanità é la trasmissione American Pop Star. Un improbabile pulpito da cui saprà risvegliare qualche coscienza, prima dell’atto finale.
Il libro è leggero, non approfondisce nessun tema veramente, se non quello dei perversi meccanismi di una trasmissione tv tragicamente simile ai vari talent che cercano di catturare la nostra attenzione quotidianamente. Però è anche un elenco, impietoso per quanto semplice, dei mali del nostro tempo, primo fra tutti il nostro ipertrofico Ego, che consuma anche se stesso pur di prevalere.
Consigliato se cerchi qualcosa di non troppo impegnativo da sbaffarti sotto il prossimo lettino che sia al mare o in montagna.
Dado